Books of Blood Volume 2 by Clive Barker

Books of Blood Volume 2 by Clive Barker

autore:Clive Barker [Barker, Clive]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura, Orrore, Fantascienza E Fantasy
ISBN: 9780751564037
editore: Little, Brown Book Group
pubblicato: 2015-10-26T04:00:00+00:00


La pelle dei padri

L'auto scoppiettò, tirò l'ultimo respiro e morì. Davidson si accorse improvvisamente del vento che spazzava la strada deserta, perché ululava ai finestrini della Mustang. Cercò di riavviare il motore, ma si rifiutò di resuscitare. Esasperato, Davidson lasciò andare le mani sudate dal volante e ispezionò il territorio. In ogni direzione, aria rovente, roccia rovente, sabbia rovente. Questa era l'Arizona.

Aprì la portiera e appoggiò i piedi sulla strada polverosa e cocente. Davanti e dietro si estendeva diritta come un fuso fino al pallido orizzonte. Se strizzava gli occhi riusciva a intravedere solo le montagne, ma non appena cercava di metterle a fuoco, venivano inghiottite dalla caligine. Il sole gli stava già corrodendo la cucuzza, dove i biondi capelli si stavano facendo più radi. Spalancò il cofano e scrutò con grande disperazione nel motore, rammaricandosi di non avere qualche nozione di meccanica. Cristo, pensò, perché non fanno questi dannatissimi marchingegni più semplici?

Poi udì la musica.

Era così lontana che dapprima arrivò alle sue orecchie come un fischio, ma poi si fece più forte.

Era musica, una specie. A cosa assomigliava? Sì, al vento che soffia fra i cavi telefonici, un'onda sonora senza origini, aritmica, senz'anima, che gli tirava i capelli sul coppino ordinandogli di rizzarsi. Cercò d'ignorarla, ma non se ne andava.

Alzò lo sguardo dalla striscia d'ombra del cofano per cercare i musicisti, ma la strada era vuota in entrambe le direzioni. Solo scrutando il deserto a sudest, nel suo campo visivo s'insinuarono delle figure piccolissime che camminavano, o forse saltellavano o danzavano, liquide nella calura che fuoriusciva dalla terra. La processione, se di processione si trattava, era lunga e stava attraversando il deserto parallelamente alla strada. I loro cammini non si sarebbero incrociati.

Davidson guardò ancora una volta i visceri ormai in via di raffreddamento della sua auto e poi di nuovo su, verso la lontana fila di danzatori.

Aveva bisogno di aiuto: non c'erano dubbi.

S'incamminò nel deserto per raggiungerli.

Una volta lasciata la strada la polvere, non compressa dal passaggio delle auto, era poco coerente e ad ogni passo si alzava e gli finiva in faccia. Avanzava lentamente. Aumentò l'andatura. Ma loro si stavano allontanando. Cominciò a correre.

Sopra il fragore della pressione sanguigna, adesso riusciva a sentire la musica in modo più nitido. Non c'era melodia apparente, ma un crescendo e un calando dei molti strumenti; urla e mugolii, fischi, tambureggiamenti e ruggiti.

La testa della processione era ormai scomparsa, persa in lontananza, ma gli officianti (se lo erano) continuavano a sfilare. Cambiò leggermente direzione, per intercettarli, poi lanciò un'occhiata dietro di sé per controllare la via del ritorno. Con un senso di solitudine che gli attorcigliò lo stomaco, vide la sua auto, piccola come uno scarafaggio sulla strada alle sue spalle, ricurva sotto il cielo rovente.

Continuò a correre. Un quarto d'ora forse, poi cominciò a vedere la processione più chiaramente, anche se i suoi leader erano ormai scomparsi. Cominciò a pensare che fosse una specie di carnevale, tanto più straordinario in quanto si svolgeva proprio lì, nel mezzo della terra di nessuno. I danzatori che chiudevano la sfilata, comunque, erano completamente mascherati.



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